Il Case Management: strutture e supporti.

di Jose Fernandez, Bleddyn Davies Pssru/London School of Economics
La traduzione dall’inglese è stata svolta da Chiara Pandolfini (Bacherlor of Arts) e Lorenzo Marco Rossi (Ingegnere).
Adattamento e sinossi a cura di Bascelli Emanuele

Per far si che il case management abbia successo, bisogna che siano attentamente pianificati i supporti necessari per lo svolgimento di tutto il sistema dei servizi. Nel concetto di case management innovativo e di management di secondo livello, si distinguono vari sovrastrutture, quello a livello strutturale, politico, gestionale e di formazione.

in questo articolo tratteremo, in maniera molto sintetica, alcuni dei principali sostegni che regolano i meccanismi efficienti di un team di case management.

I supporti al case management nel sistema dei servizi offerti alla persona

E’ piuttosto consolidato che il case management si basa sulla modalità d’intervento che, in misure diverse, CaseManagementconcentrano autorità e responsabilità dei risultati nello svolgimento delle funzioni fondamentali in persone o piccoli gruppi. Comunque, sarebbe sbagliato definire il case management sulla base di questa concentrazione, poiché essa rappresenta solo uno dei fattori che influenzano l’equità e l’efficienza dei risultati ottenuti dai servizi. L’idea del case management non riguarda solamente lo svolgimento delle funzioni fondamentali nel territorio, ma anche i supporti, presenti nel sistema dei servizi, per la loro effettuazione. Riguarda, in altre parole, le strutture ed i meccanismi che creano un sistema favorevole allo svolgimento di tali funzioni, effettuano un monitoraggio dell’implementazione e ne assicurano la qualità.

Definizione delle politiche

Gli enti, le strutture, i reparti coinvolti nel processo di inserimento devono immediatamente definire i criteri di eleggibilità e l’ampiezza degli obiettivi da perseguire. Le indicazioni a tale proposito differiscono circa il loro livello di astrattezza, andando da principi generali ad obiettivi il cui raggiungimento può essere misurato.

Inoltre, il contenuto e gli obiettivi delle politiche sociosanitarie devono essere efficacemente pubblicizzati. Tra le altre cose, ciò significa la pubblicazione, per gli utenti potenziali e tutti gli attori coinvolti, di criteri di eleggibilità, procedure di valutazione iniziale e rivalutazione, criteri per la partecipazione ai costi degli utenti, politiche di pagamento, tipologie di servizi disponibili, standard di qualità e procedure di reclamo.

Supervisione e management

Il case management comporta  decisamente il decentramento delle responsabilità, con una maggiore attenzione ai risultati ottenuti dai servizi all’interno delle procedure della buona pratica professionale. I responsabili dei servizi devono offrire sostegno ai case manager per i rischi che si assumono, all’interno delle procedure di buona pratica, in risposta ai desideri degli utenti per ottenere esiti più soddisfacenti.

La buona gestione solitamente richiede uno sviluppo di forti sistemi informativi, comprendenti elenchi di servizi (con rispettivi prezzi e qualità), gestione finanziaria, informazioni statistiche sui bisogni della comunità e le caratteristiche degli utenti, meccanismi di feedback con misure di performance per mostrare le carenze nella qualità ai responsabili e per misurare il grado di ottenimento degli obiettivi.

Formazione

La formazione ha lo scopo di fornire ai case manager valori e tecniche adeguati per rispondere meglio ai bisogni degli utenti. Ciò viene raggiunto sviluppando valori condivisi in merito a questioni come i diritti dei cittadini, l’indipendenza, l’autonomia, i diritti di affrontare rischi, la privacy, la dignità e l’individualità, la scelta individuale, la realizzazione delle aspirazioni e delle capacità dell’individuo. La formazione deve fare proprie e sintetizzare conoscenze provenienti da diverse discipline, per esempio quelle infermieristiche e di servizio sociale. La formazione deve inoltre fornire capacità di gestione di budget e di acquisto delle prestazioni.

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    By: Emanuele

    Sono autore e direttore scientifico di numerose riviste, fondatore del GINP (Gruppo Infermieri Neurologia Pediatrica) ed editor in chief di Academy Case Management Italia. Mi Impegno da tempo per il riconoscimento dell’infermiere specialista dell’epilessia (ESN) e collaboro con alcuni centri internazionali di Case Management anche per la diffusione di modelli assistenziali innovativi orientati alla persona. Sono infermiere di area pediatrica, study coordinator certificate GCP e, nel corso degli anni, ho implementato il pensiero organizzativo Lean Thinking in alcuni setting infermieristici. Uno dei miei interessi è il benessere organizzativo e il bene comune, nonché la diffusione scientifica purché rigorosa di una metodologia EBP, in un’ottica open access. Dopo numerosi incarichi istituzionali e di docenza, attualmente, sono coordinatore infermieristico presso il Policlinico Universitario S.Orsola-Malpighi di Bologna.

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