Origine del pensiero: riflessioni su John DEWEY
L’origine del pensiero sta sempre in una qualche perplessità, confusione o dubbio. Il pensiero non è un caso di combustione spontanea; non accade punto secondo ‘principi generali’. Vi è qualcosa che lo occasiona e lo evoca. I comuni appelli a pensare, rivolti ad un bambino (come ad un adulto), senza tener conto della esistenza o meno, nella sua esperienza, di una qualche difficoltà che lo turbi o che alteri il suo equilibrio, sono altrettanto futili quanto, per così dire, l’invitarlo a sollevarsi da terra reggendosi con i lacci delle scarpe. Data una difficoltà, ciò che ne segue immediatamente è il suggerimento di una qualche via d’uscita; la formazione in via di prova di qualche piano o progetto, l’accoglimento di qualche teoria che dia ragione della peculiarità in questione, la considerazione di qualche soluzione del problema. I dati a disposizione non possono fornire la soluzione, possono suggerirla. (…)
Si è in grado di pensare riflessivamente solo allorquando si è disposti a prolungare lo stato di sospensione e ad assumersi il fastidio della ricerca. Per molte persone, così la sospensione del giudizio, come la ricerca intellettuale, rappresentano una cosa spiacevole: il loro desiderio è di porvi termine il più presto possibile. Esse coltivano un iperpositivo e dogmatico abito mentale; o forse pensano che una condizione di dubbio debba essere considerata come una prova di inferiorità mentale. Questo momento, in cui l’esame e la prova affiorano nell’indagine, segna la differenza tra il pensiero riflessivo ed un cattivo modo di pensare. Per essere genuinamente pensanti, noi dobbiamo sostenere e protrarre quello stato di dubbio che stimola ad una completa ricerca, in modo da non accettare un’idea o asserire positivamente una credenza finché non si siano trovate fondate ragioni per giustificarla.
Il metodo della ricerca secondo J. Dewey: presupposti
- La ricerca è un metodo per la soluzione di problemi
- Continuità tra sapere di senso comune e indagine scientifica
- Coincidenza tra indagine e pensiero riflessivo
“La funzione del pensiero riflessivo è quella di trasformare una situazione in cui si è fatta esperienza di un dubbio, di un’oscurità, di un conflitto, o un disturbo di qualche sorta, in una situazione chiara, coerente, risolta, armoniosa” (Come pensiamo, p. 172)
Coincidenza tra “fare ricerca” e apprendere
- Nel processo di ricerca le idee hanno un valore strumentale
- Il processo di ricerca nasce dall’esperienza e torna all’esperienza.
- Il pensiero va educato.
- La ricerca è un metodo per la soluzione di problemi
Non si dà ricerca senza problemi, o, almeno, dubbi, perplessità. Si dà ricerca, dunque pensiero intellettuale, sforzo cognitivo, quando l’azione risulta bloccata, non si sa che cosa fare, o quando una certa situazione risulta incomprensibile, quando, cioè l’insieme delle idee e delle esperienze che possediamo non sembrano sufficienti a darle significato.
La ricerca è un metodo per la soluzione di problemi. Indica i passi che dobbiamo fare, le operazioni che dobbiamo compiere per giungere alla soluzione del problema. Il metodo non ci assicura la soluzione ma solo un impiego corretto dei mezzi che abbiamo a disposizione. Tali mezzi sono: l’esperienza pregressa (dell’individuo e della cultura di appartenenza) che comprende anche le idee e le teorie che possiamo ritenere opportune alla soluzione e che si attagliano all’oggetto o al fenomeno su cui stiamo indagando, l’attenta analisi del fenomeno che stiamo indagando, una modalità di pensiero di tipo ipotetico-deduttivo.
Continuità tra sapere comune e sapere scientifico
La ricerca scaturisce sia da bisogni pratici che intellettuali (da leggere i tre esempi proposti da Dewey in Come pensiamo, pp.162-164 )
Il modo con cui tentiamo di risolvere problemi è lo stesso sia che i problemi siano di tipo pratico sia che siano di ordine scientifico. Il tipo di problemi non intacca il metodo che noi dobbiamo seguire. Se caso mai sono i mezzi di cui ci serviamo per la risoluzione che variano. Ma il modo con cui noi impieghiamo tali mezzi, il metodo, è lo stesso. Nel caso dei problemi pratici possiamo ricorrere a un sapere di senso comune, e cioè a quell’insieme e di significati che fanno parte dell’esperienza propria di un certo gruppo culturale in un certo momento della sua storia. Nel caso di problemi scientifici dobbiamo ricorrere alle teorie scientifiche, anch’esse storicamente determinate.
La scelta di prendere una decisione professionale, clinica, oppure per la stessa vita ha un meccanismo simile, alimentato sempre e costantemente dal dubbio.
John Dewey (1859-1952) è stato un filosofo e pedagogista statunitense. È stato anche scrittore e professore universitario. Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese. È stato anche scrittore e professore universitario. Intervenne su questioni politiche, sociali, etiche, come il voto alle donne e sulla delicata questione dell’ingiusta condanna degli anarchici Sacco e Vanzetti. (da Wikipedia)
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