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a cura di Bascelli Emanuele 

Green Therapy. Ortoterapia e benessere psicofisico

Da un’indagine redatta dall’Università di Chicago, rivela come le persone anziane residenti in quartieri con un’alta concentrazione di spazi verdi abbiano aspettative di vita sensibilmente migliori. è stato accertato che, a parità di altri fattori, i pazienti che durante la loro degenza possono godere di una camera affacciata su un giardino o su un parco guariscono più in fretta, assumono una quantità inferiore di antidolorifici e presentano meno complicazioni rispetto a chi, invece, passa la sua convalescenza in una camera orientata verso un muro di mattoni.
Da questo concetto di verde come strumento di cura nascono i giardini terapeutici, impiegati da tempo in molti Paesi e più recentemente giunti anche in Italia. Una definizione spiega come il giardino terapeutico sia “uno spazio aperto appositamente progettato per incontrare i bisogni fisici, psicologici e sociali delle persone che ne usufruiscono, così come dei loro familiari, amici e del personale di assistenza.“
Della Green therapy e dell’ortoterapia ne parleremo prossimamente in una nostra news dedicata a come il verde della natura può aiutare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti.

Brain implant helps paralysed man regain partial control of his hand

Un ragazzo di 24 anni, tetraplegico ha recuperato alcuni movimenti grazie a un chip nel cervello. Il dispositivo raccoglie i segnali nervosi prodotti dalla corteccia motoria e li invia ai muscoli della mano, delle dita e del polso. Il giovane si chiama Ian Burkhart, rimasto parzialmente paralizzato all’età di 19 anni dopo una lesione al midollo spinale al livello della quinta e sesta vertebra cervicale a causa di un incidente in mare. Due anni fa gli è stato impiantato un chip nel cervello, che gli ha permesso di fare alcuni movimenti. Il dispositivo è stato ulteriormente sviluppato ed ora raccoglie i segnali prodotti dalla corteccia motoria e li invia ai muscoli della mano, delle dita e del polso tramite 130 elettrodi. Dopo un allenamento di 15 mesi è riuscito a compiere alcuni movimenti, come prendere una bottiglia, versarne il contenuto e mescolarlo. Il dispositivo, creato per un caso specifico di paralisi, potrebbe essere adattato ad altri pazienti anche con un diverso residuo di attività mobili.
La ricerca è progresso.

Total and Cause-Specific Mortality of U.S. Nurses Working Rotating Night Shifts

Uno studio, pubblicato nel 2015 dall’American Journal of Preventive Medicine mette in evidenza il rischio di chi lavora di notte. Per ben ventidue anni sono state studiate, osservate ed analizzate 75.000 infermiere, i risultati emersi dicono che un’alterazione dei regolari ritmi del sonno anche per un periodo di solo cinque anni, accresce il rischio di cancro al polmone e di malattie cardiovascolari, con un aumento della mortalità dell’ 11%. Nel dettaglio, i ricercatori hanno constatato che le donne che avevano lavorato con turni per un periodo dai 6 ai 14 anni, avevano un rischio di morte per malattie cardiovascolari del 19%, percentuale che sale al 23% se i periodi lavorativi sono più lunghi di 15 anni.Il rischio oncologico a seguito di lavoro notturno è noto già dal 2007, quando l’International Agency for Research on Cancer di Lione, ha inserito il lavoro su turni tra i possibili fattori che agevolano la carcinogenesi. Gli infermieri non reintrano mella categoria dei lavori usuranti. er far parte della categoria dei lavori usuranti dovremmo lavorare 64 notti all’anno, e noi ne facciamo 50/54 in media.
Una vera assurdità poiché non vengono considerata alcune variabili dipendenti del lavoro notturno di un infermiere e quindi i carichi di lavoro, lo stress psicofisico che genera alcuni ambiti di cure.

UK cancer surgery to be live-streamed via virtual reality technology

Noi di Academy abbiamo scritto tempo fa un articolo sull’utilizzo della realtà virtuale nella cure di particolari patologie e come un possibile mezzo di perfezionamento per apprendere tecniche assistenziali in relazione agli scenari clinici. In Inghilterra è stato eseguito un intervento su un malato di cancro in live-streaming e riprodotto in tutto il mondo utilizzando la tecnologia della realtà virtuale progettato per riprodurre direttamente sui propri smartphone, a tutti i discenti collegati, l’esecuzione dell’intervento operatorio come se fossero loro stessi in sala operatoria.
Eseguito da Shafi Ahmed, un chirurgo di Londra il primo chirurgo nella pionieristica tecnologia della realtà virtuale in chirurgia, e che ha descritto il funzionamento come un GameChanger per l’innovazione di tutta la sanità e dell’istruzione. i discenti hanno potuto assistere all’intervento direttamente utilizzando uno smartphone, un auricolare e un caschetto in realtà virtuale comodamente seduti nella hall di un albergo. Immaginiamo ulteriori possibilità nella creazione di scenari ad hoc e magari per la nostra formazione specialistica in relazione a tecniche e assistenza particolari.

Irregular periods could boost ovarian cancer risk

Nelle giovani ragazze che hanno periodi mestruali irregolari possono essere maggiormente esposte al rischio di sviluppare un tumore ovarico è quanto è emerso da uno studio condotto retrospettivamente di 50 anni su donne dell’area della California. Questo studio fornisce per la prima volta una correlazione con cicli anormalmente lunghi o di ritardo o di assenza con un rischio di sviluppare un cancro ovarico. Avere un minor numero di cicli ovulatori è ampiamente visto come un fattore protettivo contro il cancro ovarico. “Questo studio è certamente particolare, perché contraddice quello che pensavamo di sapere sul cancro alle ovaie e sui cicli ovulatori”, dice Mitchell Maiman, Ginecologa presso Staten Island University Hospital di New York.

Anche se il cancro ovarico rappresenta solo il 3% di tutti i tumori nelle donne, è la principale causa di decessi per cancro ginecologico. Meno della metà di tutte le donne con diagnosi di cancro ovarico sopravvivono più di 5 anni. I primi sintomi, tra cui dolori addominali e gonfiore, spesso passano inosservati o sono mal diagnosticati come sindrome dell’intestino irritabile. Poiché non ci sono test di screening di routine e alcuni marcatori per identificare i gruppi ad un aumentato rischio di tumori ovarici, maggior parte dei casi si riscontrano quando sono già in stadio avanzati. L’età è un fattore-rischio più della metà di tutti i tumori ovarici sono diagnosticati nelle donne di età superiore ai 63. L’ereditarietà è un altro fattore, 10% al 15% delle donne con diagnosi di tumore ovarico hanno uno o più noti fattori di rischio genetici.

Effects on Blood Pressure of Reduced Dietary Sodium and the Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) Diet

I ricercatori hanno arruolato un gruppo di persone con pressione sanguigna alta e le hanno incluse in uno studio randomizzato di tre diete: una dieta di controllo che assomigliava a una tipica dieta americana, una dieta arricchita di frutta e verdura e povera di dolci, e una dieta combinata di frutta e verdura con basso contenuto di grassi latticini e carne. Entrambe le diete noncontrol avevano abbassato la pressione sanguigna, ma la dieta DASH aveva notevolmente contribuito ad abbassare la pressione sanguigna, entro le 2 settimane inoltre riesce a mantenere costante i parametri pressori bassi. Oggi, questa dieta, associato a stili di vita sani e ad un con esercizio fisico, è riconosciuto come uno dei principali modelli alimentari per la difesa contro la pressione alta.
DASH é l’acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension, tradotto: Approcci Dietetici per Bloccare l’Ipertensione.

Alcohol, Processed Meats and Obesity Ups Stomach Cancer Risk

A ribadire i pericoli per la salute sulle carni lavorate viene da altro report pubblicato da American Institute for Cancer Research e World Cancer Research Fund, che ha esaminato retrospettivamente 89 studi, con dati su 17,5 milioni di adulti tra cui 77mila con un cancro allo stomaco, alla ricerca dei fattori di rischio per il tumore. Le conclusione del report riportano che ha più probabilità di avere un cancro allo stomaco chi assume tre porzioni di alcol al giorno, 50 grammi di carni lavorate o mangia cibi conservati con il sale. Anche il peso ha una sua influenza, con il rischio che cresce del 23% ogni cinque unità di indice di massa corporea.

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    By: Emanuele

    Sono autore e direttore scientifico di numerose riviste, fondatore del GINP (Gruppo Infermieri Neurologia Pediatrica) ed editor in chief di Academy Case Management Italia. Mi Impegno da tempo per il riconoscimento dell’infermiere specialista dell’epilessia (ESN) e collaboro con alcuni centri internazionali di Case Management anche per la diffusione di modelli assistenziali innovativi orientati alla persona. Sono infermiere di area pediatrica, study coordinator certificate GCP e, nel corso degli anni, ho implementato il pensiero organizzativo Lean Thinking in alcuni setting infermieristici. Uno dei miei interessi è il benessere organizzativo e il bene comune, nonché la diffusione scientifica purché rigorosa di una metodologia EBP, in un’ottica open access. Dopo numerosi incarichi istituzionali e di docenza, attualmente, sono coordinatore infermieristico presso il Policlinico Universitario S.Orsola-Malpighi di Bologna.

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