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Il Piede Diabetico: uno sguardo alla letteratura

Sinossi a cura di Cagnazzo Roberto

Il piede diabetico negli Stati Uniti colpisce circa 2.000.000 di pazienti ogni anno e rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria.

Un recente studio ha evidenziato che il “diabetic foot” determina più riammissioni, più visite, più tempo per ogni visita, rispetto a gruppi di pazienti con patologie più blasonate come tumori, infarti, obesità, depressione, insufficienza renale.

Se si pensa alla previsione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha stimato in oltre 300 milioni il numero di diabetici nel 2025 rispetto ai 120 milioni calcolati nel 1996, si può facilmente immaginare quale dimensione assuma questo problema: stime di questa patologia dicono infatti che circa il 15% dei diabetici nella vita andrà incontro a un’ulcera del piede che richiederà cure sanitarie e presidi più o meno complessi.

Conosciamo meglio questa complicanza del diabete che comporta il maggior numero di ricoveri ospedalieri e per la quale risultano costi molto significativi e solo dall’interazione, dalla sinergia e dal coordinamento di più figure professionali (infermiere, diabetologo, chirurgo vascolare, geriatra, medico di base, podologo, ecc.) è possibile limitare in maniera significativa il manifestarsi di problematiche imputabili al piede diabetico.

Si parla di piede diabetico quando il danno delle arterie (arteriopatia diabetica) o dei nervi (neuropatia diabetica) degli arti inferiori compromette la funzione e/o la struttura del piede. Mentre il piede vascolare (ischemico) è dovuto ad una insufficiente apporto di sangue agli arti inferiori attraverso le arterie, il piede neuropatico è dovuto ad un’alterazione dei nervi che controllano la sensibilità e la motricità degli arti inferiori. Spesso le due alterazioni coesistono ed entrambe si possono complicare per la sovrapposizione di un’infezione.

 Il piede diabetico, come tutte le altre complicanze croniche della malattia diabetica è dovuto ad un cattivo controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovascolare (pressione arteriosa, colesterolo, fumo, ecc.), che rappresenta il cardine della prevenzione.

Il problema più rilevante legato ad un’ulcera del piede nei diabetici è il rischio di un’amputazione maggiore, ossia effettuata sopra la caviglia. Il fatto che più deve far riflettere è che su 100 diabetici amputati circa 84 hanno avuto come causa dell’amputazione un’ulcera del piede aggravatasi nel tempo.

Una adeguata e quotidiana cura ed igiene del piede, oltre alla prevenzione ed al corretto stile di vita, sono fondamentali per i diabetici, onde prevenire complicanze croniche importanti.

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