Il prodotto finale delle decisioni strategiche non è così semplice come può apparire
Nacque nella città di Vladivostok, in Russia, nel 1918. Emigrò negli Stati Uniti d’America con la sua famiglia e completò gli studi alla Stuyvesant High School di New York nel 1937. Studiò in seguito ingegneria alla Stevens Institute of Technology e continuò ivi la sua istruzione, ricevendo il Master in Scienze con una tesi sulla Dinamica dei corpi rigidi. Ansoff intuisce che, nello sviluppare una strategia, è essenziale anticipare sistematicamente le sfide ambientali future che si presenteranno all’organizzazione, e redigere piani strategici appropriati per rispondere a queste esigenze. Ansoff costruisce un approccio sistematico alla costruzione della strategia e del processo decisionale attraverso una struttura di teorie, tecniche e modelli.
Ansoff identifica quattro tipi di standard di decisioni organizzative legate a .
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Strategia
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Policy
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Programmazione
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Procedure operative standard
Le ultime tre sono create per risolvere problemi o questioni ricorrenti e, una volte formulate, non richiedono una decisione originale ogni volta che si verifica una certa situazione. Questo significa che il processo decisionale può essere facilmente delegato. Al contrario, le decisioni strategiche sono differenti poiché si applicano sempre su situazioni nuove e richiedono soluzioni originali create al momento.
Ansoff sviluppa una nuova classificazione delle decisioni:
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Strategiche (focalizzate sulle aree della produzione e del mercato).
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Amministrative (organizzazione e allocazione delle risorse).
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Operative (pianificazione aziendale e gestione diretta).
La classificazione del processo decisionale di Ansoff è diventata famosa con il nome di “Strategy-structure-system”, o modello delle 3S.
L’organizzazione che ha la capacità di mantenere adeguato il sistema organizzativo, prevede la necessità per il sistema di mantenersi aperto, avendo così la possibilità di cogliere i segnali provenienti dall’esterno e di attivare il sistema verso l’ambiente , in un’ottica che rende proattiva la missione dell’organizzazione, cioè la capacità di prevedere gli eventi che si potrebbero verificare e di predisporre dei modelli di comportamento come nel caso della prevenzione.
Oltre alle variabili dell’ambiente esterno, l’organizzazione è composta da una serie di variabili interne tra di loro interagenti. Essi vengono tradizionalmente così elencate e descritte (secondo il modello di pianificazione strategica di Ansoff):
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Mission: scopo della struttura, si collega all’ambiente esterno attraverso la Vision (come si realizzerà la ragione d’essere dell’organizzazione)
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Strategia: rappresenta il “come” perseguire la mission dell’organizzazione . Consiste nella costituzione di sotto-obiettivi attraverso cui si tende al perseguimento della finalità primaria definita in relazione all’ambiente.
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Struttura: rappresenta la “forma” da attribuire all’organizzazione che sia più coerente con la mission da perseguire. Essa stabilisce il disegno formale delle posizioni organizzative necessarie ed i loro rapporti reciproci. I criteri con cui vengono disegnati i ruoli e i relativi contenuti di responsabilità.
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Meccanismi operativi: costituiscono gli strumenti per rendere operanti le strutture. Vi troviamo,quindi, gli strumenti che consentono di regolare alcune modalità con cui interagiscono I diversi ruoli nella struttura (per esempio procedure,pianificazione strategica ed operativa,processo di controllo di gestione,sistema amministrativo,sistema informativo,sistema formativo,budget).
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Risorse umane (persone): costituiscono la risorsa principale per l’organizzazione. Si tratta di riflettere su quante persone occorrono per perseguire la mission ma soprattutto di quale tipologia, con quale formazione, tipo e natura di competenza ed esperienza professionale,con quali motivazioni personali,quali aspettative verso il lavoro,quali bisogni da soddisfare.
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Comportamenti organizzativi: costituiscono i modelli comportamentali che sono più adatti all’interni di un sistema organizzativo che persegue quella determinata mission. Vi ritroviamo,quindi, I modelli comportamentali che governano le principali relazioni tra le persone dentro il sistema (rapporti orizzontali,,livello e tipo di collaborazione,,rapporti capo/collaboratori, stili di guida,la gestione dei conflitti).
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Sistema premiante: costituisce l’insieme dei modelli di comportamenti organizzativi apprezzati o puniti dall’organizzazione
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Hard: le componenti visibili dell’organizzazione:le descrizioni della mission o le norme che la determinano,la struttura organizzativa e i meccanismi operativi nella loro espressione visibile e/o prescrittivi (documenti,regole,regolamenti, accordi, circolari,,sistemi informativi…)
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Soft: le componenti riguardanti le persone,i componenti e sistemi premianti,soddisfazione personale,la cultura dell’organizzazione e quella professionale dentro l’organizzazione
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Vision: mezzo di comunicazione con il mondo esterno,contiene i valori, le aspirazioni e I criteri di valutazione.
Per approfondimenti: Igor Ansoff Implanting Strategic Management, Longman Higher Education;2nd edition,UK,1990
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