Intelligenza emotiva: concetti fondamentali di base

sinossi a cura di Emanuele Bascelli

Il concetto di Intelligenza Emotiva è stato formulato da due psicologi, John D. Mayer e Peter Salovey c che, nel 1990 pubblicarono due articoli sull’argomento. Nel 1997, i due presentarono una revisione della loro teoria, che postulava la divisione dell’intelligenza emotiva in quattro ambiti, dal più semplice al più complesso. Ciascuno di essi era inteso in termini di capacità, dal momento che secondo i due autori l’intelligenza emotiva è costituita da un insieme di capacità. Mayer e Salovey definiscono l’intelligenza emotiva come la capacità di percepire emozioni, accedere ad esse e saperle generare per sostenere il pensiero razionale, comprendere sentimenti altrui, e saperli gestire in modo da promuovere la crescita, intellettuale ed emotiva (Mayer e Salovey, 1997).

Daniel Goleman, scrittore di buona fama , ha rivisitato il significato dato alla Intelligenza Emotiva, il quale lui stesso lo riferisce come la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e di quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali. E’ piuttosto consolidato che le emozioni sono componenti fondamentali dell’esistenza individuale e collettiva, risorse da conoscere ed utilizzare per un miglior rendimento nella vita sociale, relazionale, affettiva, scolastica e sociale. Attraverso l’intelligenza emotiva tutti i sentimenti del soggetto inserito vengono ad acquistare importanza e significato: si può sviluppare un atteggiamento mentale e culturale

Pertanto possiamo asserire che l’intelligenza emotiva determina la nostra potenzialità di apprendere le capacità pratiche basate sui suoi cinque elementi: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali.

EQi-2-0-Model1-1Le competenze emotive possono essere classificate in gruppi, ciascuno dei quali fondato su una particolare capacità dell’intelligenza emotiva. Le capacità fondamentali dell’intelligenza emotiva sono di vitale importanza affinché gli individui riescano ad apprendere le competenze professionali necessarie per avere successo sul lavoro. Se un individuo è carente nelle abilità sociali, ad esempio, non riuscirà ad persuadere o a ispirare gli altri, ne ad assumersi la leadership di un team o a catalizzare il cambiamento. Chi ha una scarsa consapevolezza di sé tende a dimenticare le proprie debolezze, e allo stesso tempo non avrà la fiducia in se stesso che deriva dalla sicurezza sui propri punti di forza.

L’intelligenza emotiva ci permette di relazionarci con il mondo in maniera, Utilizzarla significa elevare e declinare la nostra intelligenza nella sfera delle emozioni. Può aiutarci a comprendere l’interazione delle strutture celebrali responsabili dei nostri momenti di collera e di paura o di passione e di gioia, e soprattutto prendere atto e renderci responsabili delle possibilità di indirizzare e controllare le nostre inclinazioni emozionali.

Approfondimenti:
Goleman D., “Emotional Intelligence: Why It Can Matter More Than IQ” 2005

Peter Salovey and David J. Sluyter “Emotional development and Emotional Intelligence: “educational implications” 1997 New York: Basic Books

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    By: Emanuele

    Sono autore e direttore scientifico di numerose riviste, fondatore del GINP (Gruppo Infermieri Neurologia Pediatrica) ed editor in chief di Academy Case Management Italia. Mi Impegno da tempo per il riconoscimento dell’infermiere specialista dell’epilessia (ESN) e collaboro con alcuni centri internazionali di Case Management anche per la diffusione di modelli assistenziali innovativi orientati alla persona. Sono infermiere di area pediatrica, study coordinator certificate GCP e, nel corso degli anni, ho implementato il pensiero organizzativo Lean Thinking in alcuni setting infermieristici. Uno dei miei interessi è il benessere organizzativo e il bene comune, nonché la diffusione scientifica purché rigorosa di una metodologia EBP, in un’ottica open access. Dopo numerosi incarichi istituzionali e di docenza, attualmente, sono coordinatore infermieristico presso il Policlinico Universitario S.Orsola-Malpighi di Bologna.

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