Quando l’evidence base medicine si completa.
La medicina narrativa

Sinossi a cura di Bascelli Emanuele

La medicina contemporanea spesso ha messo al centro del processo di cura gli aspetti tecnico-scientifici e le conoscenze del professionista sanitario, concentrandosi sul “disease”, ovvero sulla malattia come concettualizzata dalla scienza medica, e non tenendo sufficientemente conto degli aspetti relativi a “illness” e “sickness”, ovvero del vissuto soggettivo del paziente e dei familiari e della percezione sociale della malattia.

sickNegli anni 80 alla Harvard Medical School, Arthur Kleinman e Byron Good, due psichiatri  e antropologi misero  in  luce  la distinzione  tra  malattia  in  senso  biomedico  (disease)  e l’esperienza soggettiva che la persona ha dello star male (illness), l’ attenzione al vissuto del paziente ed al suo modo  di percepire  la  malattia  come  strumento  per  migliorare  le  cure,  rendere  più  efficaci  le  terapie, adeguare l’organizzazione dell’assistenza e dei servizi, offrire a medici, infermieri, operatori sociali e terapisti nuove opportunità professionali e motivazioni personali.

La medicina narrativa, presupponendo una concezione unitaria della natura umana, rappresenta un’importante risorsa per modificare questo quadro. La Medicina Narrativa, infatti, permette che le voci di tutti i soggetti coinvolti nel processo di cura siano accolte e contribuiscano a una narrazione condivisa.

Definizione di medicina narrativa

Con il termine di Medicina Narrativa (mutuato dall’inglese Narrative Medicine) si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura.

Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate.

La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura.

Approcci teorici della medicina narrativa

La Medicina Narrativa fa riferimento prevalentemente a tre differenti approcci analitici derivanti da diversi ambiti disciplinari:

  1. narratologico (letteratura);
  2. fenomenologico-ermeneutico (filosofia);
  3. socio-antropologico (scienze sociali).

 

Nella letteratura scientifica esiste una pluralità di strumenti proposti in rapporto a differenti contesti, obiettivi e attori. Non esistono prove che uno strumento sia migliore dell’altro.

 

Di seguito alcuni esempi:

  1. colloquio condotto con competenze narrative;
  2. interviste narrative semistrutturate;
  3. parallel charts;
  4. Story Sharing Intervention (SSI);
  5. scrittura riflessiva;
  6. narratore vicario;
  7. Time Slips;
  8. Videointervista.

 

Criteri di utilizzo degli strumenti

  1. importanza di lasciare libero l’intervistato nell’usare la modalità narrativa a lui più confacente;
  2. contenere la dimensione del racconto, finalizzandolo ad un risvolto operativo nelle cure.

 

Utilità della medicina narrativa

Alla luce delle esperienze applicative a oggi realizzate, in carenza di una metodologia valutativa consolidata, sulla base delle conoscenze degli esperti, la Medicina Narrativa, riportando il paziente al centro del processo di cura, può essere utilizzata nei seguenti ambiti:

  1. prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione;
  2. aderenza al trattamento;
  3. funzionamento del team di cura;
  4. consapevolezza del ruolo professionale e del proprio mondo emotivo da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari;
  5. prevenzione del burn-out degli operatori e dei caregiver;
  6. promozione e implementazione dei PDTA;
  7. ottimizzazione delle risorse economiche;
  8. prevenzione dei contenziosi giu- ridici e della medicina difensiva.

 

Recentemente si è fatta evidente l’esigenza di sottoporre a controllo empirico i costrutti della Medicina Narrativa ed è emersa la convinzione che la Evidence Based Medicine (EBM) e la NBM siano due modi di intendere la medicina strettamente connessi ed interdipendenti. Tuttavia, a questa esigenza di una medicina basata sulla narrazione, che sia sua volta basata sulla evidenza, non sempre sono seguiti tentativi sistematici di validazione dei modelli proposti.

Tratto da DOCUMENTO DEFINITIVO DI CONSENSO, Conferenza di Consenso “Linee di indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico-assistenziale, per le malattie rare e cronico-degenerative” , è pubblicato nella Collana “I Quaderni di Medicina” de Il Sole24Ore Sanità (Allegato al N.7, 24 feb.-2mar.2015)

Approfondimenti Il Giornale di medicina narrativa italiana

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    By: Emanuele

    Sono autore e direttore scientifico di numerose riviste, fondatore del GINP (Gruppo Infermieri Neurologia Pediatrica) ed editor in chief di Academy Case Management Italia. Mi Impegno da tempo per il riconoscimento dell’infermiere specialista dell’epilessia (ESN) e collaboro con alcuni centri internazionali di Case Management anche per la diffusione di modelli assistenziali innovativi orientati alla persona. Sono infermiere di area pediatrica, study coordinator certificate GCP e, nel corso degli anni, ho implementato il pensiero organizzativo Lean Thinking in alcuni setting infermieristici. Uno dei miei interessi è il benessere organizzativo e il bene comune, nonché la diffusione scientifica purché rigorosa di una metodologia EBP, in un’ottica open access. Dopo numerosi incarichi istituzionali e di docenza, attualmente, sono coordinatore infermieristico presso il Policlinico Universitario S.Orsola-Malpighi di Bologna.

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